Il mito della mamma perfetta

Il mito della mamma perfetta

MAMMA RILASSATI TANTO QUALUNQUE COSA FAI SARA’ SBAGLIATA !….SI MA PER CHI?! 

Per definizione un mito è un fatto idealizzato, la narrazione di particolari gesta compiute da dei, semidei o eroi. Da quando la nascita di un figlio trasforma una donna in una divinità della mitologia?

L’arrivo di un figlio è gioia, crescita, arricchimento, ma non solo. L’idea della mamma perfetta nasce dal desiderio di essere il meglio per il proprio figlio, creando talvolta un’idealizzazione dannosa e una spirale di dolore, in cui tante verità vengono omesse.

Questo concetto fuorviante e riduttivo, affonda le due radici in un universo che si anima di dispensatori di consigli, in cui ognuno sente il dovere di condividere la sua visione per diventare una brava mamma.

Esiste veramente un modo giusto o sbagliato di essere madre?

“Una brava mamma è sempre presente, positiva e felice. Una brava mamma farà sempre le scelte giuste e metterà suo figlio al primo posto.”

Ma è davvero giusto così? 

Perché ad una madre non è concesso di essere PERFETTAMENTE IMPERFETTA?

Diventare madre è un’esperienza bellissima, ma anche estremamente soggettiva.

Ogni madre non potrà mai essere uguale ad un’altra. Ogni donna ha il suo trascorso, i propri bisogno e questo concetto, per quanto apparentemente ovvio, non è sempre così scontato.

Diventare mamma è un passaggio importante, ma complicato. Bisogna fronteggiare i sensi di colpa, le paure, la frustrazione e la solitudine. Questo non significa che diventare madre sia una condanna, bensì un processo che richiede tempo e comprensione per adattarsi a questo nuovo ruolo.

Qualsiasi cambiamento porta con sé una crisi, ma perché questo processo deve avere necessariamente un’accezione negativa? La crisi è un’evoluzione, in questo caso anche fisiologica, in cui bisogna adattarsi e accogliere una nuova dimensione, nel miglior modo possibile e ascoltando se stesse.

Il mito della mamma perfetta, è una vera e propria trasfigurazione della realtà e ingabbia le donne nelle loro stesse aspettative.

Questo mito nega la complessità della vita e le difficoltà legate all’attuale quotidianità.

La nostra vita è fatta di imprevisti e numerose variabili, che rendono inverosimile ed utopistica, la presenza di una figura educativa infallibile.

Al posto del mito della mamma perfetta, andrebbe incoraggiata e sostenuta l’individualità di ogni donna, caratterizzata da bisogni ed esigenze personali ed uniche.

Ogni donna non smette di essere tale con la maternità, conserva ancora le proprie emozioni, esigenze e bisogni. Tutto viene riorganizzato, ma LEI è sempre lì.

Tutto questo per dire che un bambino non ha bisogno di una mamma perfetta, ma di una mamma che non ha dimenticato di ESSERE SE STESSA.

Ha bisogno di una mamma che non nasconda le proprie emozioni e che di conseguenza autorizzi lui stesso a viverle.

Ha bisogno di una mamma in grado di ritagliarsi i propri spazi, invitando gli adulti del domani a fare lo stesso.

Una mamma perfettamente imperfetta si arrabbia, non nasconde le sue emozioni.

Una mamma perfettamente imperfetta può avere paura, può essere stanca, può essere triste o preoccupata.

Una mamma perfettamente imperfetta può sentirsi ancora gratificata per quell’ora in più a lavoro, quel lavoro che tanto ama.

Una mamma perfettamente imperfetta, può sentire e accogliere il bisogno di ritagliarsi del tempo SUO, senza per questo sentirsi in colpa.

L’individualità e il rispetto per se stessi si apprende e una “buona” madre deve permettersi di non omologare se stessa e il proprio figlio agli altri, perché ognuno di noi è speciale e unico.

Ed è proprio dal rapporto UNICO coi propri figli che si impara ad essere una buona madre.

 

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