ARRIVA L’INVERNO!
Dopo la stagione calda estiva, spesso protratta per buona parte dell’autunno , l’arrivo delle temperature più fredde impensierisce i genitori dei bambini, specie dei più piccoli, per le varie forme virali e non, che potrebbero essere causa dei malanni dei bambini !!!
Rientra nella fisiologia della crescita di un bambino ammalarsi per attivare il sistema immunitario in fase di sviluppo, certo ogni qualvolta che il bambino si ammala crea un disagio a tutta la famiglia, sia per la preoccupazione e le notti agitate, sia per l’organizzazione .
“ Il bambino ha la febbre, non può andare al nido! “
“E domani come facciamo ?
Chiedi a tua madre se può venire?
No rimango io, ha la febbre alta!
Mi prendo io un giorno di assistenza bambino!
Chiedi al nido cosa sta girando ?
Hai chiamato il pediatra?
Ti ha detto cosa fare e quando potrà tornare al nido? “
Questo è il tipico scenario che si presenta frequentemente in una famiglia nel periodo autunno-inverno, periodo in cui spesso i bambini non riescono a frequentare il nido con regolarità, perché intervallato da giorni di assenza, per febbre , tosse , raffreddore, congiuntivite e gastroenterite .
Da pediatra posso dire che il 70 % di visite che vengono effettuate nello studio pediatrico nella stagione più fredda ai bambini in età pre-scolare è per i sintomi sopra riferiti, causati da svariati agenti virali, a facile diffusione in comunità che debilitano il bambino e favoriscono il perdurare dei sintomi .
“ Dottoressa ma la tosse non passa…!
“Ha sempre il raffreddore eppure i lavaggi nasali li faccio! “
Allora ci dobbiamo rassegnare o possiamo facilitare un miglioramento dello stato di salute del bambino?
Volendo in tutti i casi rasserenare i genitori di un periodo di transizione che il bambino attraversa in questo momento di crescita, troviamo anche delle strategie per migliorare lo stato di salute e la qualità della vita familiare. Analizziamo i sintomi tipici del bambino che frequenta il nido .
Raffreddore :
Il naso che cola, le secrezioni spesso giallo –verdastre del nasino sono quasi sempre presenti, spesso anche accompagnati da sintomi oculari con congiuntivite .
Cosa fare ?
Tenere il nasino pulito con lavaggi nasali frequenti ed efficaci , è certamente la strategia più risolutiva per rimuovere il muco prodotto e non espulso da un bimbo che non sa liberarsi da solo, perché non riesce a soffiarsi il nasino. Lo sappiamo il bambino si dimena e si rifiuta di sottoporsi al lavaggio o al rinowash, ma serve, pertanto va fatto ! Se serve pulite anche gli occhi con acqua bollita, raffreddata o con garze già medicalizzate.
Tosse
E’ un fenomeno spesso fisiologico, quasi a protezione, che va monitorata nel tempo. Si può presentare come tosse secca o grassa non associata a febbre o a difficoltà respiratoria , e se il bambino mangia, beve e gioca normalmente, la tosse non necessita di una terapia specifica, passerà da sola nel corso di qualche giorno, è importante far bere il bambino, tenere pulito il nasino per fluidificare le secrezioni ed eliminare facilmente il muco , evitandone il ristagno. Spesso la tosse è notturna , perché la posizione supina favorisce il riflesso della tosse, dovuta allo spasmo laringeo, umidifichiamo l’ambiente, facciamo dormire il bambino in posizione semi–seduta e se il bambino ha un’età sopra i 15 mesi, un cucchiaino di miele in bevanda calda è la terapia migliore !
Febbre
E’ un meccanismo di difesa che il nostro corpo attiva in presenza di infezioni o ad altri stimoli esterni . E’ un sintomo , non una malattia ed è molto frequente nei bambini. La temperatura corporea è variabile da soggetto a soggetto, ed è suscettibile anche di variazioni in base alle varie fasi della giornata: ambiente, pasti, sonno. Si tende a parlare di febbre solo sopra i 37,5,e il termometro più affidabile è quello digitale (quello a mercurio ormai non è più consentito ) e la giusta misurazione è al cavo ascellare o inguinale.
Cosa fare in caso di febbre ?
Monitorare lo stato di salute del bambino , se gioca, se è reattivo non vi allarmate, non copritelo troppo , arieggiate l’ambiente , fatelo bere molto ,mangiare a richiesta e somministrate l’antipiretico ad intervalli di almeno 6-8 ore solo se la temperatura supera i 38,5°.
Quando interpellare il pediatra ?
Se la febbre perdura oltre le 48 ore o se il bambino è molto sofferente, non si alimenta, ed è poco reattivo .
La febbre molto alta 39°- 40 ° è un fenomeno molto frequente nel bambino , che allarma il genitore specie di notte, affrontiamola con serenità ed attenzione , spogliamo il bambino , evitiamo spugnature di alcool o bagni in acqua , ma facciamolo bere molto e monitoriamolo.
Ma con la febbre alta vengono le convulsioni ?
La convulsione febbrile è un evento occasionale che si può manifestare in una bassa percentuale di bambini, spesso con predisposizione familiare, in corso di alcune forme virali.
La febbre, in concomitanza di convulsione , può essere anche medio –bassa , non per forza molto alta .
Ma quando posso rimandare il bambino al nido ?
Il bambino con febbre , tosse e raffreddore , o sintomi intestinali ha bisogno di riprendersi dal malessere che ha avuto, pertanto rimandiamolo al nido se ha ripreso a mangiare regolarmente, se dorme tranquillo ed è pieno di energie . Una buona convalescenza evita ricadute e contagi ad altri bambini .
Cosa si può fare per prevenire i malanni dei bambini ?
- Igiene delle mani,
- Lavaggi nasali
- Lavare spesso ciuccio e giocattoli che vengono portati alla bocca
- Non coprirli troppo , anche di notte
- Umidificare ed arieggiare spesso l’ambiente di casa
- Evitare ambienti troppo affollati e caldi
- Evitare il fumo passivo
- Alimentazione completa, ricca di frutta e verdura
- Evitare farmaci o rimedi omeopatici, fai da te
- Su consiglio del vostro pediatra, somministrazione della vitamina D e vaccinazione antinfluenzale .
- Esposizione all’aria aperta anche se fa freddo , tutti i giorni!
- Rispettare i tempi di recupero del vostro bambino .
Buon inverno a tutti!!!
Dottoressa Maria Paola Latino , pediatra di famiglia.
Consulente Servizi Educativi Scarabocchiando a casa di…