Scarabocchiando con i piccoli esploratori, Nido Domiciliare a Jesi

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Scarabocchiando con i piccoli esploratori, Nido Domiciliare a Jesi 

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“Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo”. (Osho)

 

Cari genitori, è da un po’ che sento il desiderio di scrivervi una lettera, vorrei raccontarvi un po’ di me e del mio nido.

Per me tutto ha inizio circa sette anni fa con la nascita del mio bambino Filippo: lui ha portato una ventata di positività nella mia vita, stravolgendola completamente.

Anni di lavoro in un’azienda, una laurea in Scienze Politiche e poi… poi ho capito che stare con i bambini e studiare tutto ciò che ruota intorno a loro doveva diventare la mia professione.

Così ora gestisco un nido domiciliare. Nella mia struttura utilizziamo perlopiù il metodo Montessori; leggendo libri su di lei ho trovato moltissime affinità con il suo pensiero e così ho deciso di diventare un’educatrice montessoriana.

La domanda più frequente che mi viene posta parlando con i genitori è questa: “cosa contraddistingue un nido montessoriano?

Gli elementi fondamentali di un nido Montessori sono: ° l’ambiente preparato e chiaramente leggibile per il bambino, ° la figura della maestra (educatrice per il nido), una maestra non in cattedra ma “regista” dell’ambiente, osservatrice rispettosa e infine la visione che si ha del bambino, ° un bambino costruttore dell’uomo e maestro.

L’ambiente è di centrale importanza nel metodo di educazione del bambino, che Maria Montessori chiamava “la vera educazione nuova” affermando che «il bambino è scienziato, egli dai tre ai sei anni sviluppa i sensi, e la sua attenzione è quindi portata all’osservazione dell’ambiente».

Per poter attrarre il bambino e suscitare in lui un interesse, occorre offrirgli un ambiente adatto, dove tutto deve essere misurato oltreché ordinato, prevedibile e chiaramente “leggibile”, bello e confortevole.

Agendo sull’ambiente, il bambino stimola ed educa i propri sensi che sono alla base del ragionamento e del giudizio.

La Maestra invece funge da trait-d’union tra il bambino e l’ambiente. È attenta che i piccoli non siano mai esecutori passivi, obbedienti solo per timore o per conformismo. Essa non esprime mai giudizi positivi o negativi sui risultati o sui comportamenti; non grida e non richiama collettivamente i bambini. Interviene il meno possibile al fine di permettere a ciascun bambino di sperimentare quell’indipendenza che la famiglia a volte nega. Il calmo lavoro individuale è il primo vero incontro con le cose ma anche con se stessi.

La maestra montessoriana “invece della parola, deve imparare il silenzio; invece di insegnare deve osservare; invece della dignità orgogliosa di chi voleva apparire infallibile, ella assume una veste di umiltà”. (“M-16)

Il metodo è un approccio educativo centrato sul bambino, basato sulle osservazioni scientifiche dei bambini dalla nascita in poi. Il bambino è un essere completo, nel periodo infantile la sua mente assorbe le caratteristiche dell’ambiente circostante facendole proprie, crescendo per mezzo di esse, in modo naturale e spontaneo, senza compiere alcun sforzo cognitivo. Il bambino dunque è un individuo unico, per il quale l’ambiente dovrà promuovere l’indipendenza, la libertà di scelta (entro limiti codificati) e il rispetto per il naturale sviluppo del bambino.

Nulla vieta poi che oggi in un nido montessoriano possano esserci anche spazi dedicati, ad esempio al gioco simbolico, al gioco euristico e si prenda spunto anche da altri grandi studiosi quali Loris Malaguzzi, Bruno Munari, Emmi Pikler…

Come appunto disse Loris Malaguzzi, Maria Montessori è considerata la grande madre pedagogica, ma la scuola non deve limitarsi ad essere la sua fotocopia.

Dunque, dopo aver brevemente spiegato gli elementi fondamentali del metodo vorrei parlarvi dell’importanza che riveste il rapporto genitori-maestra all’interno del nido. Un elemento cardine che dovrà esistere tra la maestra e i genitori sarà innanzitutto la fiducia, più fiducia avrete in me più il bambino sarà sereno e felice di stare al nido, i bambini sentono cosa voi realmente provate. 

Ho voluto qui riprendere una parte di una lettera scritta da una grande pedagogista che ho avuto la fortuna di avere come maestra, Emily Mignanelli, non avrei potuto esprimere meglio il mio pensiero che ritrovo nelle sue parole e che riporto in gran parte di seguito …

“Cari genitori, la responsabilità educativa verso i bambini sarà la vostra e per quanto difficile e spaventosa la dovrete affrontare, non delegate solo la scuola all’educazione di vostro figlio. Io vi garantirò un continuo e costante confronto, sostegno da parte mia e dalle altre educatrici che vi invito, per il bene del bambino, a “seguire”. Per questo un elemento indispensabile sarà la collaborazione. Tra noi dovrà esserci un’alleanza, per poter dare al bambino una continuità scuola-casa, evitando così di confonderlo, i “no” che riceverà a scuola dovranno essere tali e quali a quelli che riceveranno a casa. Costruiamo insieme una solida comunità educante per il bene dei bambini e uomini del domani. La missione del nido è di fare cultura dell’infanzia dove nido e famiglia cooperano nel grande disegno di crescita di ogni bambino.

Io vi prometto che sarò sempre prudente nel costruire opinioni e pensieri sui vostri figli, ognuno ha un suo vissuto che merita rispetto. Distruggerò le mie teorie di riferimento se necessario e non cercherò queste ultime in loro a tutti i costi. Farò un lavoro continuo su me stessa. Rispetterò sempre il vostro ruolo gerarchico nei confronti dei vostri figli ma se vorrete sarò al vostro fianco per un breve tratto della vostra vita e vi donerò tutti gli strumenti che possiedo, per cercare di sostenere vostro figlio al meglio.

Una scuola funzionerà meglio se ci sarà condivisione e co-responsabilità tra genitori e maestra. Ricordate che non sono le parole che contano ma i fatti. Il più potente atto educativo è l’esempio e non possiamo chiedere ai bambini qualcosa che non siamo in grado di fare noi”.

(Spunti da “Lettera ai genitori dei miei alunni” di Emily Mignanelli)

Concluderò con un grazie sincero a tutte le mamme, papà e bambini che sceglieranno il mio nido riponendo fiducia in me, un bene davvero prezioso che dovremo coltivare insieme per i bambini, che come diceva Maria Montessori, sono una promessa per l’umanità.

AFFRETTATEVI, i posti sono limitati !!!

 

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