Tutti a tavola…..
Ma perché spesso diventa tanto difficile il pasto?
PRIMA PARTE
Il momento di mettersi a tavola è una fase della giornata importantissima per la condivisione e per l’unione della famiglia. Dovrebbe essere un momento di serenità , rilassamento che porterà poi , quando i bambini cresceranno, ad essere arricchito da conversazioni e racconti di come sia trascorsa la giornata. Se la TV , gli smartphone o i tablet rimarranno spenti o lontano dalla tavola, i bambini si abitueranno ad apprezzare il momento dei pasti come un momento di intimità familiare. Fin da piccoli i bambini dovrebbero concentrarsi sul cibo ed in presenza dell’adulto condividere questo momento gratificante della giornata. Nessuna tensione , nessuno screzio, ma solo tranquillità nel consumare ciò che si propone a tavola.
Da pediatra affronto frequentemente questo argomento:
Il genitore spesso mi chiede perché da piccolo mangiava tutto ed ora è selettivo e rifiuta senza assaggiare.
“Dottoressa il bambino non mangia nulla “, “ Si rifiuta di mangiare la frutta e la verdura” , “ Non vuole stare sul seggiolone o seduto al tavolo “ , “Devo rincorrerlo con il piatto “,” Si siede solo se gli faccio vedere i video “
Ma a questo punto sono costretta a chiedere cosa è successo o cosa succede quando si mangia nella vostra famiglia? Premetto non è un ‘inquisizione , ma una semplice analisi per capire come trovare insieme delle strategie utili a ridurre le problematiche emergenti.
Pongo queste domande :
- Riuscite a ritrovare un momento dedicato solo al pasto ?
- Riuscite ad essere tutti insieme, dando il buon esempio ?
- Riuscite ad organizzare gli orari dei pasti in modo che siano il più possibile regolari ?
- Riuscite ad elaborare piatti cucinati in modo semplice , ma variando ogni giorno?
- Riuscite ad evitare di fare promesse o cedere alle richieste. ( “se mangi ti faccio giocare al cellulare o “ Mamma io mangio solo se mi fai vedere i cartoni !!!! “)
Il bambino sta crescendo , dopo i 2 anni acquista sempre più autonomie, “ “Faccio da Solo “ , inizia a scegliere , inizia a decidere , inizia ad affermare la sua indipendenza , inizia a definire i suoi gusti, le sue preferenze. “ Non voglio queste scarpe” ,” Non voglio quel vestito! “, “Io voglio quel bicchiere ,………………………………………………… ”
Il bambino Inizia a definire la sua personalità. Entriamo nella fase dei “ NO “e pertanto anche il cibo rientra nelle cose da scegliere .
E’ spesso ostinato , rifiuta di assaggiare, se vede verde non mangia, se vede rosso ancora peggio e spesso questi comportamenti sono più spiccati a casa , meno a scuola o con i nonni !!! Quindi iniziano a tavola le discussioni, arriva la preoccupazione che il bambino non mangi abbastanza ed il pasto diventa momento di tensione. Spesso il conflitto a tavola crea disagio anche nella coppia genitoriale, che non sempre riesce ad essere concorde nel metodo educativo . Il bambino attivando questi comportamenti oppositivi, spesso attiva anche la selettività alimentare, fenomeno transitorio che però non va sottovalutato.
Ricordiamoci che il bambino fin dallo svezzamento deve essere spronato ad assaggiare e a conoscere cibi nuovi, manipolandoli anche con le mani per capire l’odore, il sapore e la consistenza. L’attivazione del gusto è fondamentale per garantire in futuro la curiosità per un’ alimentazione sempre più varia. Se ciò non avviene si attiverà la fase della diffidenza e quindi scatterà il rifiuto, anche solo di assaggiare un cibo nuovo o cucinato diversamente .
Il genitore deve evitare di rendere la dieta troppo monotona, magari somministrando prevalentemente ciò che piace al bambino per essere certo che mangi abbastanza e per evitare discussioni o capricci.
Scegliere solo alcuni cibi può essere dato da vari fattori, ambiente e abitudini familiari, predisposizione individuale, sviluppo sensoriale, esperienze personali e alla fine dello svezzamento è un processo frequente e naturale , perché entra in gioco la consapevolezza di ciò che sta cambiando e , a seguire, l’accettazione della novità.
Buon appetito a tutti !!!!
Dott.ssa Maria Paola Latino , pediatra di famiglia
Consulente pediatrico dell’Associazione Scarabocchiando a casa di ….