Tutti a tavola…..
SECONDA PARTE
Ma perché spesso diventa tanto difficile il pasto?
Il bambino riconosce e decide se accettare ciò che gli viene proposto e attivandosi la diffidenza, si attiva il rifiuto, che si estende oltre che al cibo, anche ai farmaci, agli oggetti / indumenti, agli estranei ed ai luoghi. Alcuni bambini possono rifiutarsi di provare cibi con determinate consistenze o colori, mentre altri possono evitare intere categorie di alimenti, come le verdure o la frutta o carne e/o pesce. Spesso chiedo alla famiglia chi non mangia certi alimenti o chi ha fastidio a cucinarli o a proporli ed ecco che il bambino avrà probabilità di attivare la diffidenza per quella categoria di cibi. Il genitore deve dare l’esempio, insegnare la curiosità per il cibo con atteggiamenti favorenti e non rifiutanti.
Allora che strategie possiamo attivare per superare questa fase riducendo certi atteggiamenti ed aiutando il bambino a sviluppare abitudini alimentari più positive e varie ?
- Preparare cibi vari ma non troppo elaborati , il bambino guarda , capisce , seleziona e sceglie ciò che gli viene proposto e valuta lui stesso la quantità di cibo che vuole mangiare.
Certamente non siamo al ristorante con buffet o menù alla carta, ma possiamo preparare le stesse cose programmate, presentandole in vari piatti e vari condimenti e dando il buon esempio, componendo ognuno il proprio piatto, scegliendo ciò che si preferisce. Questa modalità può essere attivata certamente non tutti i giorni , ma se progettiamo “ oggi pranzo speciale , siamo tutti cuochi e camerieri“ sicuramente potremo invogliare il bambino ad approcciarsi a cibi che magari non ha mai voluto assaggiare e, se non è obbligato, potrebbe attivare la sua curiosità . Una volta incuriosito e superato il rifiuto per quel cibo sarà più facile riproporlo. Questa strategia , anche se un po’ faticosa, attiva il controllo del bambino sulla propria alimentazione, e, certamente, rende momento del pasto più divertente e più coinvolgente.
- Coinvolgere i bambini nella preparazione è certamente, quando è possibile, un’altra strategia vincente, anche farsi aiutare in cucina, lavare qualche stoviglia, apparecchiare, sistemare le posate è un coinvolgimento semplice di attività legate al cibo ed all’ambiente in cui si prepara e può aiutare molto il bambino a prendere confidenza con gli alimenti.
- Inoltre giocare col bambino al supermercato è sicuramente divertente ed utile perché, in questo modo, si può scegliere l’alimento , comprandolo, e poi si
può spiegare cosa andrete a preparare, così certamente stimolerete la sua curiosità ed il bambino si sentirà “ un grande cuoco ”
- Affrontare i pasti i positivamente, senza iniziare a dire o a pensare “ stasera mangerà “?, Evitiamo pressioni, ricatti, proposte o premi , ma solo creando un’atmosfera rilassata e positiva e, armandosi di tanta pazienza e comprensione , si arriverà ad espandere la dieta dei bambini.
- Il genitore se dimostra un atteggiamento favorente verso il cibo , formulando nuove ricette , descrivendo i vari passaggi nella preparazione , presentando al bambino i vari ingredienti, e se possibile, anche farli osservare e manipolare ( ad esempio le verdure , frutta), presto o tardi la curiosità ad assaggiare si attiva ed i bambini sappiamo quanto imparano nell’osservare il comportamento dei loro genitori,
- Imparate ad accettare i rifiuti: il bambino può esprimere il suo rifiuto nei confronti di alcuni cibi, è una reazione importante perché l’educazione alimentare non vuole bambini che mangino tutto, ma bambini che sappiano scegliere ed allargare la loro scelta in modo consapevole sviluppando una sana relazione con il cibo.
- Non deve diventare una sfida , non arrendetevi e continuate a proporre il cibo rifiutato nel tempo , non escludetelo dalle vostre preparazioni pensando che non lo mangerà mai. E’ provato scientificamente che il bambino vedendo lo stesso cibo sulla tavola ripetutamente finirà per assaggiarlo.
- Grande aiuto arriverà dalla scuola , nido e scuola dell’infanzia abituerà il bambino alle regole, ad apprezzare l’interesse per il cibo e per lo stare insieme , il bambino imiterà i suoi amichetti che , magari, quel cibo “ strano “ lo assaggiano !
Buon appetito a tutti !!!!
Dott.ssa Maria Paola Latino , pediatra di famiglia
Consulente pediatrico dell’Associazione Scarabocchiando a casa di